FILM
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RADIOFRECCIA
REGISTA: Luciano Ligabue
CAST:Stefano Accorsi, Luciano Federico, Alessio Modica, Enrico Salimbeni, Roberto Zibetti, Patrizia Piccinini, Francesco Guccini
ANNO DI PRODUZIONE: 1998
GENERE: Commedia
DURATA: 120 min
PRODUZIONE: Fandango
DISTRIBUZIONE: Medusa Home Entertainment
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Presentazione |
Radiofreccia, è il primo film diretto dal cantante Luciano Ligabue. Ambientato negli anni '70 il film narra la vita movimentata di "freccia" affrontando nel contempo tematiche drammatiche che facevano e fanno parte tutt' ora della vita dei giovani come la droga; allo stesso tempo ripercorre fatti e avvenimenti importanti di quegli anni come la nascita delle prime radio libere.
In generale Radiofreccia si presenta sia come un film drammatico atto a far riflettere gli spettatori, sia come un buon film "storico" sugli anni '70.
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Trama |
Il 24 aprile 1993 è la data dell'ultima trasmissione di Radio
Freccia, una piccola emittente privata emiliana, che, dopo 18 anni di attività, chiude un minuto prima di diventare "maggiorenne". Bruno, il fondatore, decide di raccontare la storia di questa radio, che è anche (o soprattutto) la storia di un gruppo di amici, che vivevano in un piccolo borgo di provincia negli anni '70. Di questo gruppo faceva parte Ivan (chiamato dagli amici "Freccia" per via di una voglia a forma di freccia che aveva su una tempia), che era il più coraggioso, libero, strafottente, ma anche leale ragazzo del borgo; erano proprio queste caratteristiche a garantirgli l'ammirazione di Bruno, Boris, Iena e Tito, i suoi amici. In quegli anni anche in provincia si stava diffondendo il "mito" della radio, infatti bastava un piccolo trasmettitore per aprirne una. Così fece Bruno: prese un giradischi, un trasmettitore, raccolse tutti i suoi dischi e quelli degli amici, dando vita, nella soffitta di casa sua, a Radio Raptus. Il tempo passava e la vita, per i cinque amici, scorreva più o meno tranquilla: il pomeriggio lo trascorrevano al Bar Laika, dove Adolfo, il barista, li intratteneva, tra una birra e dei commenti ironici, come poteva fare un fratello maggiore; altrimenti, le ore venivano passate in giro per la provincia a cercare il segnale di Radio Raptus; quest'ultima nel frattempo si stava trasformando da piacevole passatempo e possibilità di dare voce ai giovani, in un' emittente ben meno libera e con finalità commerciali. La sera, invece andavano in discoteca, al Plutonio. Fu lì che Freccia conobbe una ragazza di città, una tossica e con lei cominciò a farsi di eroina. Ivan entrò in quel tunnel che lo portò all'isolamento e ai furti per comprarsi la droga. Per fortuna, grazie anche all'aiuto di un'amica, ne uscì e, con dolore e fatica riuscì a tornare alla vita normale, al bar e agli amici; coltivò un amore impossibile, con una ragazza ricca e bellissima, ma, come si sa, le cose belle durano poco e la bella ragazza lasciò Freccia nella depressione, che lo portò a ricominciare a drogarsi, a tal punto da terminare la sua vita morto in un fosso. Da quel giorno la radio prese il nome di Radio Freccia, in onore dell'amico scomparso.
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Personaggi |
Freccia: Leader del gruppo di amici, i quali sono
legati a lui da un sentimento di stima e
ammirazione. Ragazzo molto impulsivo,
coraggioso e libero. Il padre è morto,
mentre la madre è una donna dai facili
costumi; infatti Freccia litiga con il suo
amante e fugge di casa.
Bruno: Il ragazzo "normale" del gruppo, pacato, razionale e l'unico che non lavorava, ma studiava; è anche l'unico che aveva una ragazza "fissa".
Iena: Fra i cinque amici, il più simpatico, quello sempre pronto a scherzare, ma anche il più sfortunato. Ha una situazione familiare molto difficile, perché il padre picchia abitualmente la sorella; ad un certo punto ha una lite con lui e crede di averlo ucciso, ma, per fortuna non è così.
Boris: E' il "bello" del gruppo e quindi, come capita di solito, anche il meno disponibile con gli amici; infatti non si risparmia commenti ironici e taglienti e riesce addirittura ad approfittare della moglie di Tito, avendo con lei un rapporto proprio nel giorno del suo matrimonio
Tito: E' lo "stupido" del gruppo, nel senso che è il più superficiale. E' molto riservato, ma riesce a sposarsi per primo.
Adolfo: Il barista; uomo cinquantenne che rappresenta, per i cinque amici, una sorta di fratello maggiore, perché li capisce e non li giudica mai.Ha sempre la battuta pronta per tutti senza guardare in faccia a nessuno.
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Giudizio |
Ho visto e rivisto Radiofreccia numerose volte ed è, senza ombra di dubbio, il mio film preferito, perché riesce a trasmettermi le stesse emozioni ogni volta che lo vedo. Nonostante sia ambientato trent'anni fa, lo sento molto vicino a me ed alla mia esperienza, perché Freccia e compagni hanno vissuto, nel film, le stesse esperienze che io e i miei amici stiamo vivendo adesso. Si potrebbe pensare che sia una storia banale o, addirittura, stupida; secondo me, invece è una storia reale. Cioè sa di vero, sa di possibile: niente effetti speciali, niente attori famosi; è tutta gente come chi guarda, che parla in dialetto, condito anche da parolacce. Radiofreccia, difatti, non vuole stupire, ma vuole raccontare una storia molto semplice: quella dei vent'anni in questo fine secolo. Una storia che ci accomuna tutti, sia chi li sta vivendo adesso, sia chi li ha già vissuti in passato e che riguarda molti, perché credo che di Freccia, Bruno, Boris, Tito e Iena ce ne siano tanti.
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